But the cat came back..

..it just couldn't stay away.

Un po' come i pensieri: non se ne vanno mai.

Visualizzazione post con etichetta è così che va la vie. Mostra tutti i post
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mercoledì 19 gennaio 2011

Ebbene..

La verità è che anche chi fa il duro ha bisogno di amore..

domenica 16 gennaio 2011

Hm.

"But because things change. And friends leave. And life doesn’t stop for anybody."

Stephen Chbosky, The perks of being a wallflower.


ps. oggi è il mio compleanno. 18, ma che bello.

giovedì 18 novembre 2010

Love Poem

love is a law too pure to make sense
love is smiling at the world
the way a dog smiles at a fance
love is a tender waiting that blooms into speech
love is the mirror we're convertig when we preach
love is unclicking your lips of lies
and it's swinging your hips and closing your yes
love is fallen leaves dancing through the brain
and it's the comfort that comes in the depths of pain
love is a child-poet's boat that's drunk on infinity
and the freedom that grows in chosen captivity
love is swallowing your pride like the night's first drink
and saying yes before taking any time to think
love is a mouth climbing through cliffs of hair
love is a circular dream to share
love is the fuse that turns seed into weed
and it's the line that separates need from greed
love is a mango rotting on the roof
love is an assertion without proff
love is the planet's rivers swimming through earth
and an invisible wisdom that begins before your birth
love is the lust that can't keep us apart
love is walking to work with a trust in our art
love is the only known protecion
against unutterable loneliness
and it's the turh of each moment and only this
love is a remembering that the soul is for listening
and the heart is for seeing
and it's also the spirit of mystery
which sometimes takes the fragrand shape
of another human being

                                    [from Surface - Matt Hetherington]

Più la leggo e più mi innamoro.
E' un capolavoro. Non penso sarei capace di descrivere l'amore in modo migliore.
Ho pensato che sarebbe stato carino condividerla con voi

Un'esame e poi è finita.
Psicologia, a noi due.
Eh sì.. comodo in Australia, non è vero? Mentre voi vi gelate dal freddo lassù, noi qui ci godiamo l'estate!
(:

venerdì 29 ottobre 2010

Respira.

Quanto costa inseguire i propri sogni?
Li leggi nelle biografie dei grandi, che hanno preso e sono andati alla ventura, senza preoccuparsi di soldi, lavoro, famiglia.
Sono quelli i nostri modelli, il nostro sogno. Quelli che non hanno bisogno di scrivere storie perchè le storie stesse parlano di loro.

Dove si trova il coraggio di prendere e andare? Senza sapere cosa ci aspetta, cosa c'è laggiù?
Vivere ogni avventura, ce nè sempre una dietro l'angolo.
Non avere paura del mondo, apprezzarlo fin che c'è tempo, che non è tanto. Non saremo qui per sempre.
Mi piacerebbe lasciare qualcosa di speciale a questo mondo che mi è piaciuto tanto.
Qualcosa di utile, bello e un po' inusuale. Non qualcosa comune.

Magari un libro che in fondo, in fondo è un po' un regalo al mondo. Un'ode alla sua bellezza.
Gli uomini parlano del bello, usando belle parole e la bell'arte che hanno imparato. Quello che si tramanda a scuola non sono solo numeri e lettere, ma arte.
Vorrei avere un'arte un po' mia da donare a questo mondo.
Vago di luogo in luogo alla ricerca della mia arte. Ne ho provate tante, musica, canto, scrittura, pittura. Ma quale sarà la mia?
Spero di avere abbastanza tempo per trovarla e trovare me stessa.

lunedì 28 giugno 2010

Ironia Inglese.

E quando pensi di aver afferrato tre biscotti, tiri su la mano dalla busta e scopri che sono due e mezzo.

venerdì 25 giugno 2010

La dura legge.

Non devi dimostrare che sia Utile,
ma far credere che sia Indispensabile.

venerdì 28 maggio 2010

Eh.

Quasi sembra di essere finito in un mondo a cui non sei mai appartenuto. di aver preso un'identità che non era quella tua, di prima, e ti ci trovi nel mezzo, così, con addosso i problemi di qualcun altro.

mercoledì 5 maggio 2010

Le anziane alla fermata del bus.

"Alle tre e mezza! Tira, tira, alle tre e mezza. O zio ca, siete duri, eh? Tutti a tirare."

"L'amicizia è un dono del signore. L'amicizia è un dono del signore. L'amicizia è un dono del signore."


Si beh, ogni tanto mi fanno strano i discorsi delle vecchiette alla fermata.
Chissà, avranno un senso loro.
Saranno ripescate da qualche profondità della memoria che viene su come un flash, tipo deja vu, ma più consistente.. tanto che si impone sul presente.

Ogni tanto mi piacerebbe capirle, le vecchiette.

lunedì 19 aprile 2010

Non c'è più romanticismo.

In un mondo in cui avere un moroso è diventato un must, il romanticismo non esiste più.
E le persone diventano oggetti, da tenere sulla mensola, come tanti altri, e dopo un po' ci si stanca di quello lì e lo si vuole cambiare.
Rischiamo di diventare al pari degli oggetti che produciamo, tanto siamo immersi nel consumismo. Nasciamo consumatori.

E' una concezione arrivata così a fondo nella nostra mentalità che neanche ci accorgiamo di essa. Ed è quasi impossibile liberarsene.
Mi sono accorta anche io di averlo fatto, e forse non c'è da stupirsi se ora vado controcorrente e mi godo la mia vita da single, aspettando piuttosto qualcuno con cui mi trovo davvero bene e con cui ho intenzione di condividere quello che sono. Non il primo tipo carino che mi capita sotto il naso.

Mah.

domenica 4 aprile 2010

Quella storia che conosciamo tutti.


Dall'alto del suo scaffale numero tre, guardava verso il basso. Sapeva che quello era l'ultimo gradino a cui sarebbe giunto. Preferiva difatti non considerare il cesto della spazzatura. Beh tutti lo sanno che da quello scaffale non si scende. Mai.
La sua migliore amica era la polvere da circa due anni. Sì perchè prima era allo scaffale numero due. Lì la mamma passava ognu tanto lo scopettone per pulire un po'.
Ma allo scaffale numero tre non passava nessuno. Nemmeno le mosche ci passavano.
Non era stato sempre così. Anzi, il tempo in cui era stato così era molto inferiore a quando prima era tutto diverso. Che strano, come possano cambiare le cose, eh?
Lui era stato il suo preferito. Aveva superato tutti, anche la bambola che faceva la pipì. lo vestiva, lo coccolava, quando era triste lo abbracciava forte e lo inumidiva con qualche lacrima. L'aveva gettato a terra più volte, arrabbiata, per poi correre subito ad abbracciarlo e curarlo. L'aveva portato con sè dovunque, perfino davanti al preside, che voleva assolutamente che lei lo tenesse a casa, e non a scuola.
E ora era lì, sullo scaffale numero tre.

A marzo, infatti, era arrivato un qualcosa di nuovo. Un ragazzo, neanche eccessivamente bello, simpatico, dolce. Fatto di carne, e non di pezza come lui. Sì, ma non aveva la sua storia. Era freddo, era troppo nuovo. Lui le aveva passate tutte con lei, e lei ora aveva solo attenzioni per lui.
Era stato felice sempre per lei. Quando aveva ricevuto il suo primo nuovo cavallo a dondolo, e ci dondolavano insieme. Quando le avevano regalato il computer, e lui le aveva fatto scoprire il mondo in due click, quando aveva avuto il primo morosino, e piangevano insieme poi guardando le loro foto quando era finita.

Stavolta però era diverso. Proprio non ci riusciva a sorridere, e gli sembrava che da lì fosse cominciato un punto di non ritorno.

L'aveva poggiato sul letto prima. Ma era diventato di troppo quando dovevano fare l'amore. Allora, per non finire a terra, era stato messo sulla scrivania. Lentamente e silenziosamente era scivolato sul primo scaffale.
Aveva cominciato a capire che le cose si mettevano male, ma lei ogni tanto tornava a fargli una carezza, lo abbracciava al petto e poi lo riponeva con delicatezza.

In un anno però, tra alti e bassi - di scaffali - si era ritrovato al terzo. E da lì non era più sceso.
Li vedeva, nella camera di lei, passare il tempo. Ma lui non esisteva già più, nel suo mondo. Un ricordo del passato.

E dal suo scaffale guardava e pensava.
Pensava e diceva, no, non è la vita che fa schifo.
Fa schifo come la gente ti usa e ti getta.

giovedì 18 marzo 2010

.

Sai quei momenti in cui, boom, capisci tutto, di botto, è un botto, e tutto quello che non ti era chiaro, che non capivi perchè si era comportato così, ecco, poi lo capisci, ma d'improvviso, è l'improvviso, in un momento, così, e neanche lo vorresti magari, però lo capisci, è l'unica cosa che puoi fare, puoi solo capirlo e dire cazzo, l'ho capito. Quei momenti che sai che ci sono ma è meglio che non ci siano, che lo sai che lo vuoi scoprire, ma in fondo in fondo non lo vuoi, e quando lo scopri è un bel casino, perchè capisci tutto, proprio tutto, il perchè di quel gesto, di quella cosa lì, di quello che ti sembrava strano e non aveva un perchè; ma stava bene senza un perchè, non c'era bisogno di quel perchè, andava okay così. e invece no, arriva un perchè e tu capisci tutto, sono quei momenti da film che ti sembrano così irreali che quando si avverano fanno troppo boom, ed è un vero casino. più casino di una vecchia Motomorini, di un'Harley, di quello che ti pare, ma così tanto che non riesci nemmeno a parlare, a pensare, a piangere, ridere, pisciare. niente.

ed è proprio un bello schifo.