But the cat came back..

..it just couldn't stay away.

Un po' come i pensieri: non se ne vanno mai.

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giovedì 18 novembre 2010

Love Poem

love is a law too pure to make sense
love is smiling at the world
the way a dog smiles at a fance
love is a tender waiting that blooms into speech
love is the mirror we're convertig when we preach
love is unclicking your lips of lies
and it's swinging your hips and closing your yes
love is fallen leaves dancing through the brain
and it's the comfort that comes in the depths of pain
love is a child-poet's boat that's drunk on infinity
and the freedom that grows in chosen captivity
love is swallowing your pride like the night's first drink
and saying yes before taking any time to think
love is a mouth climbing through cliffs of hair
love is a circular dream to share
love is the fuse that turns seed into weed
and it's the line that separates need from greed
love is a mango rotting on the roof
love is an assertion without proff
love is the planet's rivers swimming through earth
and an invisible wisdom that begins before your birth
love is the lust that can't keep us apart
love is walking to work with a trust in our art
love is the only known protecion
against unutterable loneliness
and it's the turh of each moment and only this
love is a remembering that the soul is for listening
and the heart is for seeing
and it's also the spirit of mystery
which sometimes takes the fragrand shape
of another human being

                                    [from Surface - Matt Hetherington]

Più la leggo e più mi innamoro.
E' un capolavoro. Non penso sarei capace di descrivere l'amore in modo migliore.
Ho pensato che sarebbe stato carino condividerla con voi

Un'esame e poi è finita.
Psicologia, a noi due.
Eh sì.. comodo in Australia, non è vero? Mentre voi vi gelate dal freddo lassù, noi qui ci godiamo l'estate!
(:

lunedì 19 aprile 2010

Non c'è più romanticismo.

In un mondo in cui avere un moroso è diventato un must, il romanticismo non esiste più.
E le persone diventano oggetti, da tenere sulla mensola, come tanti altri, e dopo un po' ci si stanca di quello lì e lo si vuole cambiare.
Rischiamo di diventare al pari degli oggetti che produciamo, tanto siamo immersi nel consumismo. Nasciamo consumatori.

E' una concezione arrivata così a fondo nella nostra mentalità che neanche ci accorgiamo di essa. Ed è quasi impossibile liberarsene.
Mi sono accorta anche io di averlo fatto, e forse non c'è da stupirsi se ora vado controcorrente e mi godo la mia vita da single, aspettando piuttosto qualcuno con cui mi trovo davvero bene e con cui ho intenzione di condividere quello che sono. Non il primo tipo carino che mi capita sotto il naso.

Mah.

giovedì 8 aprile 2010

♪ bananas!

One banana,
two bananas,
three bananas,
four!
Five bananas,
six bananas,
seven, and there's more!
Eight bananas,
nine bananas,
ten bananas.. OH!
There are no bananas in the basket anymore!


Haha.
L'ho baciato e penso alle banane.
Fico.
Beh al resto ci penserò domani.
E non so come si metteranno le cose.
Ma io ci penserò domani.


♪ banana - banana - banana - banana ♪

giovedì 1 aprile 2010

Quello stupore che ti mancava.

Ooh.
Prima vedevo solo muri pieni di libri, avevo leggiucchiato qualche titolo, niente di chè, raccolte d'arte, così.
Eh sì, avevo banalizzato quelle quattro mura coperte di volumi, volumetti, opuscoli, roba di due secoli fa'.
E oggi. Oddio, oggi. Il resto della band stava intonando il pezzo e io ho visto. Ho visto Lacan. Quei seminari introvabili su cui Barani ha appena fatto il seminario.
Mi guardo intorno.
E' pieno di libri di filosofia! Estetica, poesia, il tempo, oh il tempo.
Un paradiso.

E non me n'ero mai accorta prima! Ho iniziato a segnare tutti i titoli che mi piacevano, ho pregato Nico che chiedesse a suo padre se me ne prestava qualcuno. Come si fa in biblioteca, che ne prendi un num max e li devi restituire entro un mese. Che emozione!

Il primo che prenderò è "Del bello - Plotino".
Mi ha affascinato la prima frase "Il bello è".

Stupendo, stupendo.
Che emozione.


Mi emoziono con poco, sì.

giovedì 25 marzo 2010

Conosci te stesso.

Ed è un po' strano, no?, quando sei convinta che non ti piaccia più - ed effettivamente l'ultima volta che l'hai visto non ti piaceva affatto.
E poi, viene un giorno che lo rivedi.. e smetti di capirti.
Di capire cosa intendi dire quando dici di conoscerti.
E poi non ti conosci per niente.

giovedì 18 marzo 2010

.

Sai quei momenti in cui, boom, capisci tutto, di botto, è un botto, e tutto quello che non ti era chiaro, che non capivi perchè si era comportato così, ecco, poi lo capisci, ma d'improvviso, è l'improvviso, in un momento, così, e neanche lo vorresti magari, però lo capisci, è l'unica cosa che puoi fare, puoi solo capirlo e dire cazzo, l'ho capito. Quei momenti che sai che ci sono ma è meglio che non ci siano, che lo sai che lo vuoi scoprire, ma in fondo in fondo non lo vuoi, e quando lo scopri è un bel casino, perchè capisci tutto, proprio tutto, il perchè di quel gesto, di quella cosa lì, di quello che ti sembrava strano e non aveva un perchè; ma stava bene senza un perchè, non c'era bisogno di quel perchè, andava okay così. e invece no, arriva un perchè e tu capisci tutto, sono quei momenti da film che ti sembrano così irreali che quando si avverano fanno troppo boom, ed è un vero casino. più casino di una vecchia Motomorini, di un'Harley, di quello che ti pare, ma così tanto che non riesci nemmeno a parlare, a pensare, a piangere, ridere, pisciare. niente.

ed è proprio un bello schifo.

lunedì 15 marzo 2010

Amour.

A mio parere, giovani e vecchi potrebbero innamorarsi tranquillamente.
L'amore insegna, è questo il suo bello.
E se il giovane potrebbe imparare la saggezza, il vecchio certo rinnoverebbe la spensieratezza.

Però non capisco perchè, in questo mondo un po' strano, è quasi considerato alla stregua di un peccato, di un amore adulterino.
"E' contro natura", ma chi te lo dice?
L'amore - se è amore - non è mai contro natura.

Che dispiacere.

Geroglifici dell'amore.

Lei voleva decifrarlo.
Quelle lettere, così piccole e confuse - anzi, confusissime, che si fondevano intrecciandosi in abbracci ora più lievi e poi a tratti scuri e tozzi. Sembrava musica, non parole. O forse un dipinto. Un elettrocardiogramma, ecco, sì. Su e giù, e ancora su e giù. Si vedeva da quello, che lui aveva il mare, nel cuore.
E lei voleva decifrarlo.
Quei pensieri, quelle parole sottili, come geroglifici fenici. Oh, forse intravedeva, un emistichio "La logica si sottopone alla legge del padre". Oh, sì, eccole, quelle parole che prendevano consistenza dinanzi ai suoi occhi.
Ancora pagine e pagine di blu. Che lei voleva decifrare.
Era il suo modo di amarlo. Perchè sì, lei lo amava. Ma il suo non s'azzardava a chiamarlo Amore Platonico, dal momento che poco le era noto della materia - e fare un qualche strafalcione così grave proprio con un Filosofo, le avrebbe fatto perdere la faccia con niente.
Si limitava a decifrarlo. E lo viveva in silenzio.
Ma in fondo, era il suo modo di amarlo. Perchè sì, lei lo amava.