Lei voleva decifrarlo.
Quelle lettere, così piccole e confuse - anzi, confusissime, che si fondevano intrecciandosi in abbracci ora più lievi e poi a tratti scuri e tozzi. Sembrava musica, non parole. O forse un dipinto. Un elettrocardiogramma, ecco, sì. Su e giù, e ancora su e giù. Si vedeva da quello, che lui aveva il mare, nel cuore.
E lei voleva decifrarlo.
Quei pensieri, quelle parole sottili, come geroglifici fenici. Oh, forse intravedeva, un emistichio "La logica si sottopone alla legge del padre". Oh, sì, eccole, quelle parole che prendevano consistenza dinanzi ai suoi occhi.
Ancora pagine e pagine di blu. Che lei voleva decifrare.
Era il suo modo di amarlo. Perchè sì, lei lo amava. Ma il suo non s'azzardava a chiamarlo Amore Platonico, dal momento che poco le era noto della materia - e fare un qualche strafalcione così grave proprio con un Filosofo, le avrebbe fatto perdere la faccia con niente.
Si limitava a decifrarlo. E lo viveva in silenzio.
Ma in fondo, era il suo modo di amarlo. Perchè sì, lei lo amava.
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