Mi chiedo perchè la sera, la notte, ogni emozione venga centuplicata.
Un tocco, un respiro, uno sguardo, una carezza o una frase.
Qualcosa che leggi e non ti va giù.
E inizi a pensare, e vai più a fondo di quanto speravi - e volevi.
Scavi talmente tanto che sei quasi vicino a toccare il fondo.
Così, quello che leggi su uno stupidissimo facebook diventa importante, fondamentale.. e soprattutto, ha impatto su di te.
Capito?! Una frase letta sulla bacheca di un altro, qualcosa che se non esistesse facebook tu manco verresti a sapere. Mai.
E invece eccotela, lì, bella in posa sullo schermo e non la puoi cancellare, non puoi proprio farci niente.
O ci stai male, o ci stai bene.
La sera sembra tutto così insormontabile.
Quel male che hai, te lo porterai fra le lenzuola.
E il giorno dopo, anche se non ci penserai, sai che avrà lasciato una piccola scottatura, pronta a farti ancora male quando sarai più fragile. Un'altra sera, magari.
E' un circolo vizioso. La sera bisognerebbe spegnere il cervello, io dico.
Oh sì, proprio disconnesso, in stand by, anzi, sistema arrestato.
Tum.
Ma come si fa?
Come fai quando un pensiero tira l'altro? Sguscia per sbaglio dalle labbra di qualcuno che, involontariamente, te lo porta sotto gli occhi. E, da cosa nasce cosa, ti ritrovi a pensarci. A pensarLo.
Ma la sera non puoi smettere, non puoi tapparti la testa di mille impegni, no.
La musica? Peggiora la situazione! Si fonde con le immaginazioni del pensiero e dà vita a un groviglio nell'anima pazzesco.
Spero solo di trovare il sonno, stasera.
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